FIBROMIALGIA
Che cos’è
La fibromialgia è una malattia caratterizzata da dolore cronico “benigno”, diffuso in tutto il corpo.
Come si manifesta
Artromialgie diffuse, contrattura della muscolatura paravertebrale, lombalgia cronica, astenia, facile stancabilità, confusione mentale con difficoltà di concentrazione (fibro-fog), turbe del sonno, sonno non ristoratore, metereolabilità, miochimie, tender-point miofasciali (alcune zone specifiche dei muscoli sono dolenti quando vi si applica una pressione con i polpastrelli). Spesso sono presenti emicrania/cefalea muscolotensiva, cistiti interstiziali (un tipo di infiammazione della vescica che causa dolore durante la minzione) e sindrome dell’intestino irritabile. Si possono manifestare sensazioni di formicolio, tipicamente su entrambi i lati del corpo (cosiddetto dolore neuropatico). Talvolta si associano ansia e depressione.
Come si effettua la diagnosi
I criteri diagnostici della fibromialgia (American College of Rheumatology – ACR 2016) si basano sulla presenza di dolore generalizzato (presente in almeno 4 delle 5 aree definite topograficamente) persistente da oltre tre mesi in associazione con stanchezza cronica e turbe del sonno.
La diagnosi di basa, soprattutto, nella esclusione di altre malattie come: connettiviti, tiroiditi, malattie infiammatorie croniche, ec.. mediante test di approfondimenti (esami di laboratorio e/o strumentali).
Qual è la terapia
In generale il trattamento è personalizzato, basato sui sintomi dominanti e basato su quattro pilastri: educazione del paziente, attività fisica, farmacoterapia e psicoterapia.
Secondo le raccomandazioni della “European League Against Rheumatism” (EULAR), la terapia del movimento fisico, riveste un ruolo centrale nel trattamento della fibromialgia, con pochi eventi avversi, possono migliorare il dolore, la funzione fisica e di conseguenza la qualità della vita.
Tra i farmaci approvati in altri Paesi figurano la duloxetina e il pragabalin (buona efficacia antalgica).
Alcuni farmaci ad azione atidepressiva inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (fluoxetina, paroxetina, sertralina, citalopram) e la ciclobenzaprina possono trovare indicazioni in alcuni pazienti con fibromialgia.
Quando le turbe del sonno dominano il quadro clinico, appare indicato l’utilizzo degli ipnoinduttori.
Tra gli antalgici ad azione centrale il tramadolo, da solo o in associazione al paracetamolo, è supportato dalle linee guida EULAR. Gli oppioidi potrebbero trovare indicazione soltanto per brevi cicli in pazienti selezionati.
Non vi sono, al momento convincenti evidenze sul beneficio dei cannabinoidi nella fibromialgia.
Il ruolo degli integratori alimentari rimane controverso, sebbene gli studi clinici con la supplementazione di vitamina D, magnesio, ferro e probiotici hanno mostrato risultati promettenti.