OSTEOPOROSI
Che cos’è
L’osteoporosi è una malattia dello scheletro caratterizzata dalla perdita della massa ossea con conseguente aumentato rischio di fratture con traumi di minima intensità o, talvolta, anche spontaneamente.
Chi colpisce
Colpisce prevalentemente il sesso femminile, ma in percentuali minori sono colpiti anche gli uomini. Si calcola che dopo la menopausa una donna su due ed un uomo su cinque sono destinati ad avere una frattura da osteoporosi
Come si manifesta
L’osteoporosi viene definita “ladra silenziosa” in quanto comporta una progressiva riduzione della massa ossea in modo asintomatico. Quindi non raramente il primo sintomo è la presenza di una frattura che avviene con un trauma di minima intensità.
Le fratture da osteoporosi possono verificarsi in tutti i segmenti scheletrici, ma quelle definite “maggiori” sono le fratture di femore, vertebre, polso e omero.
Quali sono i fattori di rischio
sesso femminile | amenorrea |
età avanzata | propensione alle cadute |
razza caucasica o asiatica | basso peso corporeo (<57 Kg) |
bassa massa ossea | fumo di sigaretta |
elevato turnover scheletrico | utilizzo di alcolici |
menopausa precoce (< 45a) | immobilizzazione prolungata |
difetti visivi | basso introito di calcio con gli alimenti |
malattia neuromuscolari | ipovitaminosi D |
familiarità per fratture osteoporotiche | terapia prolungata con cortisone |
precedenti fratture |
Nella diagnosi dell’osteoporosi riveste un ruolo di non trascurabile importanza, la radiografia della colonna dorsale e lombare, esame indispensabile per valutare la presenza di fratture vertebrali, spesso asintomatiche.
Alcuni esami di laboratorio, cosiddetti di primo livello (VES, emocromo, calcemia, calciuria, fosforemia, fosfatasi alcalina, creatinina, elettroforesi sieroproteica) sono basilari prima di iniziare un trattamento farmacologico. Inoltre consentono di escludere un’osteoporosi secondaria nel 90% dei casi (malattie reumatiche, malattie endocrinologiche, malassorbimenti intestinali, malattia infiammatorie croniche dell’intestino, malattie ematologiche, broncopneumopatie croniche ostruttive).
Terapia non farmacologica
Il trattamento non farmacologico prevede
- eliminare i fattori di rischio “modificabili” (fumo di sigaretta, la sedentarietà, ecc…)
- attuare una corretta alimentazione ricca in calcio
- correggere le ipovitaminosi D
- svolgere una costante attività fisica
- prevenire le cadute.
Terapia farmacologica
I bisfosfonati, in genere somministrabili settimanalmente per via orale, sono i farmaci di prima scelta nella stragrante maggioranza dei casi. In genere vanno somministrati al mattino, a digiuno da almeno otto ore. Assumere il farmaco con almeno due bicchieri d’acqua ed evitare di distendersi per almeno 30-40 minuti dopo l’assunzione del bisfosfonato.
Nei casi di inefficacia o intolleranza ai bisfosfonati per via orale è possibile ricorrere ai bisfosfonati per via endovenosa (ac. zoledronico annuale) o al denosumab, farmaco somministrabile per via sottocutanea ogni sei mesi. Nei casi di osteoporosi severa o refrattaria ai formaci di 1° o 2° scelta, trova indicazione la teriparatide somministrabile giornalmente per via sottocutanea per un periodo massimo di due anni.